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Psichici e Divinità (1 parte)

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Nello stesso periodo in cui accadevano gli eventi legati agli Scienziati e prima di scoprire la Forma – anche perché la Forma la scoprii proprio grazie ai nemici che abbattemmo in precedenza – io e Alexander com’era da abitudine tutti gli anni passammo un lungo periodo a praticare contro i nemici di Gesù. In sostanza, il nostro obiettivo era quello di abbassare sino a riuscire a togliere i pesi di Gesù affinché lui potesse occuparsi di questioni più importanti. La manipolazione comune ci spinge a credere che quanto più sia Potente un Essere come ad esempio Gesù e quanto più dovremmo fregarcene di ciò che accade nella sua vita perché è forte quindi deve cavarsela da solo. Peggio ancora ci spinge a credere di avere il diritto di pretendere da lui che ci aiuti e che risolva i nostri problemi personali perché, siccome è forte, deve risolvere anche le nostre vite. Evolversi significa iniziare a ragionare al di fuori di queste manipolazioni costruite appositamente per metterci gli uni contro gli altri, perché queste pretese ridicole servono a metterci contro i veri Potenti e diventare direttamente o indirettamente pesi sulle loro spalle. La Chiesa attuale – che nulla ha a che fare con Gesù, che neanche lontanamente segue i suoi insegnamenti e neppure per scherzo dovremmo associare la Chiesa a Gesù – ci spinge a credere che Gesù sia lì fermo ad annoiarsi in attesa che qualcuno di noi gli chieda di risolvere i propri problemi così finalmente anche lui ha qualcosa da fare. Anzi, ci viene pure fatto credere che lui è felicissimo di sacrificarsi per noi, che non veda l’ora che lo preghiamo per chiedergli aiuto e che anzi, più pretese avanziamo su di lui e meglio sarà. E poi che succede? Accade che tutte le volte che i nostri desideri non vengono realizzati, il primo colpevole è Gesù e il secondo è Dio perché è colpa loro che non hanno avuto la briga di risolvere i nostri problemi. Li risolvono a tutti tranne che a noi! Allora non meritano il nostro apprezzamento; tante preghiere per niente! Dunque, cosa sta succedendo in breve tempo? Succede che si passa dalla folle idea che Gesù sia lì per servirci, che sia lì in attesa di risolvere gli affaracci nostri, sino all’idea che se non li risolve lui allora non merita le nostre preghiere. Ciò che invece dovremmo fare è per prima cosa darci un bello schiaffone per darsi una bella svegliata. La Chiesa sta sfruttando il nome di Gesù per convincere tutti che bisogni buttare le responsabilità della propria vita sulle spalle di un’altra persona. Così anche quando non preghiamo Dio o Gesù, ogni giorno tentiamo di buttare le responsabilità della nostra vita sulle persone che ci stanno vicine, ad esempio sul marito, sui propri figli, sulla fidanzata, sulle spalle dei propri genitori, pur di non prendersi la responsabilità ossia il controllo degli eventi della propria vita. Se accade qualcosa di bello è merito nostro, senza ombra di dubbio, se accade qualcosa di brutto è solamente colpa dell’altra persona che non ha saputo aiutarci e risolverci il problema. Ti sembra razionale? Ma la razionalità se ne va a quel paese ogni qualvolta ritorni utile alle influenze negative. Così ci spingono a credere per tutta la vita che Gesù sia lì nel cielo in attesa che qualcuno lo chiami, che non vede l’ora di accorrere a risolvere i tuoi problemi. Ma perché mai dovremmo ragionare in un modo così incosciente e immaturo? Perché ci è stato insegnato a fare così ed è davvero difficile imparare a prendere il controllo della propria mente e cambiare modo di ragionare, rispetto a come ci hanno programmato di essere e di fare attraverso lunghe ed estenuanti sedute di manipolazione. Così non diamo ossigeno al cervello e non gli permettiamo di funzionare e di capire, perché preferiamo fregarcene e credere che Gesù o qualunque altra Divinità o Angelo siano lì per servirci. Senza rendercene conto però, ci convinciamo di trovarci su un piedistallo e che Divinità, Santi, Angeli, e via discorrendo, siano lì pronti in attesa per servirci, che esistano per servire noi. Ma chi mai dovrebbe servirci? Da quando in qua una Divinità è diventata lo schiavo e gli umani incapaci di risolvere i propri problemi sono diventati i re? Perché mai ci viene la folle idea che una Divinità dovrebbe accorrere a servirci, a risolvere i problemi per noi come se lei non avesse nient’altro da fare che accorrere al servizio di un umano incosciente, se stiamo parlando di una Divinità? Sono sicura che tu non abbia mai pensato che un attore famoso debba accorrere a casa tua a lavarti i piatti quando ne hai bisogno, ma che piuttosto, se volessi che qualcuno svolgesse questo mestiere per te, chiameresti una donna delle pulizie. Sono anche sicura che tu non abbia mai pensato di chiamare a casa un cantante famoso per badare ai tuoi bambini mentre sei fuori casa, ma che piuttosto hai sempre pensato di chiamare una babysitter. Quindi perché mai agli attori e ai cantanti che seppur famosi nessun miracolo hanno mai compiuto in vita loro, se non quello di vendersi a chiunque pur di diventare famosi, e manchi invece di rispetto alle Divinità pensando che loro debbano accorrere a svolgere i tuoi servizi come se loro fossero donne delle pulizie o babysitter? 

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Perché è proprio questo il punto: diamo importanza ed eccessiva ammirazione a chi non ha compiuto niente di buono per noi o per migliorare questo pianeta, ma sminuiamo la figura di Personaggi che invece hanno fatto sì che questo mondo sopravvivesse salvando la vita del popolo umano numerose volte, credendo che questi ultimi debbano accorrere a noi per servirci, come fossero i nostri servi. Le Divinità sono diventate tali perché hanno salvato questo pianeta numerose volte, allontanando le razze Aliene più oscure che in quel periodo intendevano distruggere la razza umana, abbattendo i Demoni che provocavano stermini fra la gente, e tanto altro. Le Divinità quindi si occupavano dei problemi più grossi di questo pianeta, quelli di cui nessun altro poteva occuparsi. Ma come potevano occuparsi dei problemi grossi di questo pianeta se a loro fossero stati assegnati i problemi più banali e infantili? Naturalmente succedeva, ma quei Personaggi riuscivano ugualmente a compiere i loro Miracoli. Oggi il termine Miracolo viene volutamente sminuito dalla Chiesa affinché spinga la gente comune a credere che i Miracoli compiuti da Gesù siano quasi paragonabili ai giochi di prestigio. Dalla Chiesa, che vuole spingerci a diventare tutti alcolizzati, viene ripetuto un’infinità di volte il “miracolo” di Gesù di trasformare l’acqua in vino. Sì è vero che l’ha fatto, ma spiegato così sintetizzato sembra apparire meno importante di quanto fosse. Stiamo parlando di un periodo storico in cui l’acqua potabile era difficile da trovare e si preferiva bere il succo di uva fermentato che secondo il pensiero dell’epoca era più affidabile rispetto a bere l’acqua trovata nelle vicinanze. Con quel miracolo Gesù stava fornendo da bere in un periodo storico in cui trovare l’acqua limpida non era così scontato, come per noi che possiamo comprarla al supermercato… ma ad oggi quel miracolo viene sminuito e strumentalizzato dai preti per usare la scusa di bere tanto vino. Probabilmente in molti non hanno neppure avuto l’accortezza di pensare che il “vino” di una volta era uva fermentata in 3-10 giorni, mentre oggi si beve vino invecchiato, a seconda dei gusti, e c’è chi spende una fortuna per bere quello invecchiato 100 anni. Da qualche giorno a cento anni c’è un po’ di differenza: uno è succo di uva, l’altro è alcool vecchio. Però mentre si parla sempre e solo dell’acqua trasformata in vino ci viene fatto dimenticare quante innumerevoli volte Gesù abbia curato la cecità di persone cieche, permettendo loro di ricominciare a vedere. Quante volte Gesù abbia curato le persone, faccia a faccia, dalle malattie peggiori che vennero diffuse ai tempi, come la lebbra e altre malattie che uccidevano la gente ma a cui Gesù salvava la vita. Ci dimentichiamo di quante persone che persero l’utilizzo delle gambe, delle braccia, della spina dorsale, di quante persone non riuscissero più a camminare, ad alzarsi in piedi e neppure a sorreggersi il corpo per le malattie o per le brutte cadute e gli sforzi lavorativi che distruggevano la loro salute, e Gesù risanava le loro ossa, ricostruiva i tendini e riattivava i nervi affinché la salute del corpo fisico di tutte quelle persone venisse ristabilita e loro improvvisamente potessero ricominciare a camminare, alzarsi in piedi, anche chi era stato obbligato a passare la vita disteso per via della spina dorsale distrutta ricominciava a vivere la sua vita; solo grazie ai Miracoli di Gesù. I Miracoli che Gesù compieva erano talmente ampi e difficili da spiegare che ancor più lodevole era la velocità con cui lui riuscisse a curare la gente decidendo di voler usare le proprie energie e le proprie Facoltà per aiutare la gente anziché per sottometterla. Perché forse non è molto chiaro a tutti, ma con le sue incredibili Facoltà Psichiche avrebbe realmente potuto sottomettere chiunque, se fosse stata la sua intenzione. Come sapeva curare la cecità, sapeva crearla e rendere ciechi i suoi nemici. Come riusciva a curare le peggior malattie, riusciva a crearle ai suoi nemici, o a chiunque lui volesse. Perché la parola nemico è solo una parola: ognuno sceglie chi voler odiare, chi voler disprezzare, chi voler sminuire o sottomettere e chi no, e tante volte queste persone non per forza corrispondono a qualcuno che ci ha fatto del male e che meriterebbe i nostri sentimenti ostili; ma succede ugualmente. E come riusciva a ricostruire le ossa e ridare vita ai corpi fisici, lui sapeva distruggere l’interno del corpo fisico, le ossa, insediarsi fra i nervi e i tendini dei suoi nemici, e sapeva uccidere ad una maggiore velocità di quanto ci volesse a curare qualcuno. Perché sia chiaro, fare del male a qualcuno è molto molto semplice, ed è anche molto veloce. Ciò che in pochi invece riescono a fare è decidere di fare del bene al prossimo. Tutti siamo perennemente convinti di stare dalla parte del bene, di essere sempre disponibili e pronti per aiutare il prossimo, di essere generosi e di essere buoni. Ma non è vero! La gran maggioranza delle persone che crede in questo è sempre troppo impegnata a pensare solamente a sé stessa, poi magari un giorno dà due spiccioli ad un barbone seduto per strada e si sente di aver compiuto un gesto per cui merita di andare in paradiso.

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Ma quando scoprirai che cos’è realmente il paradiso non ti andrà più tanto di andarci, e farai di tutto pur di non finirci. Perciò l’ignoranza e l’arroganza ci spinge a credere che ci basta dare uno sputo d’aiuto ad un altro essere umano che già dovrebbe scendere Dio in persona a ringraziarci per il nostro gran bel gesto. Ci sentiamo sempre troppo importanti come se Dio ci dovesse qualcosa, come se la vita e il mondo intero ci dovessero qualcosa. Ma non è così. Difatti gli “aiuti” che la gran maggioranza della gente crede di dare agli altri, non hanno alcun valore. Quando aiuti qualcuno per sentirti a posto con te stesso, non stai aiutando il prossimo, ma stai solamente tentando di pulirti la coscienza. Aiutare il prossimo significa dare qualcosa che per te è prezioso e toglierti qualcosa che per te ha valore nel preciso momento in cui per te ha importanza, per offrirlo a qualcun altro. Offrire le proprie energie e il proprio tempo quando si ha voglia di farlo, significa fondamentalmente farlo per sé stessi e per un proprio rendiconto. Quando butti i tuoi oggetti rotti non stai facendo un bel gesto ai senzatetto che andranno a frugare fra i cassonetti per racimolare gli scarti che di tanto in tanto trovano utili, ma stai solo liberandoti di un peso, per un tuo tornaconto. Aiutare significa dare qualcosa che per te è prezioso proprio nel momento in cui è prezioso; non dopo, quando per te diventa uno scarto e puoi tranquillamente farne a meno. Per esempio uscire con i tuoi amici è qualcosa che fai per te stesso, per divertirti, stare bene, passare bei momenti. Uscire invece con un’amica quando sta malissimo seppure tu proprio oggi abbia un importantissimo impegno a cui non vorresti mai rinunciare, sebbene lei ti sia sempre stata a fianco quando ne avevi bisogno, è quello che diventa un momento generoso. Potevi pensare a te stesso ma hai deciso di toglierti il tuo tempo per dedicarlo a lei: questo è generoso. Ma quante volte lo fai o lo hai fatto davvero? Probabilmente poche, davvero poche. Questo esempio lo rivediamo tanto più sull’ambito spirituale. È facile scambiare il proprio tempo e le proprie energie in cambio di qualcosa; questo non è offrire ma scambiare. Tutti ogni giorno scambiano tempo ed energie; poche sono le persone che offrono il proprio tempo e le proprie energie. Scambiare significa che ci deve per forza essere un immediato riscontro, di solito avviene con il denaro, ma non solo con quello, per esempio una persona dà aiuto ma l’altra persona deve immediatamente ripagare in denaro. Questo è uno scambio, non è un dono. Ma avviene anche l’esatto opposto: ossia persone che pretendono di poter acquistare il tempo e le energie degli altri, perché siamo abituati ad essere circondati di persone senza valore che per un po' di soldi farebbero qualsiasi cosa, così ci entra in testa l’idea che qualunque persona si possa “comprare” con un po' di denaro: “Ti darò del denaro se farai questo per me”, pensando, banalmente, che questo sia un gesto di bontà. Ma non lo è affatto, perché la bontà è donare, mentre pagare in cambio di un servizio immediato non è bontà o altruismo bensì è uno scambio, un commercio. Talvolta addirittura diventa un ricatto. Ma siamo talmente abituati a commerciare che non lo facciamo soltanto con il denaro ma con tutto. Avanziamo delle pretese discutibili su qualsiasi cosa. Per esempio facciamo qualcosa per il prossimo pensando che sia un atto buono e generoso, seppure da quel gesto pretendiamo che ci venga subito ripagato. Dunque non è un gesto donato ma un’imposizione di scambio: “Ti do questo senza neppure chiederti se lo vuoi, e tu devi subito restituirmi qualcosa in cambio che io voglio e desidero”. Chi Governa la nostra società ci ha imposto di ragionare in questo modo perché dal più piccolo gesto si riuscirà a sporcare sino al più grande Miracolo. Infatti nella nostra mente si creano tutta quella serie di “minacce” e “ricatti” velati che poniamo alle altre persone, ma anche alle altre Entità fra cui Dio o le Divinità. “Ti sto pregando quindi devi darmi qualcosa in cambio” come se alla Divinità o a Dio gliene fregasse qualcosa che tu lo preghi. Anzi, non staresti facendo altro che buttargli addosso i tuoi pesi. Ci hanno convinto, in una maniera talmente profonda che ha dell’assurdo, che se chiediamo aiuto ad una Divinità paradossalmente gli stiamo facendo un favore; come se lei esistesse per servirci e pretendendo l’aiuto le staremmo permettendo di diventare utile... Ma quando mai?? Eppure nell’inconscio ci crediamo, ne siamo profondamente convinti: se preghiamo una Divinità per chiederle aiuto lei deve subito accorrere a noi e ci dovrebbe pure ringraziare del fatto che l’abbiamo pregata e dato un po' di attenzioni. È letteralmente da matti. Ma talmente ci è entrata in mente quest’idea che è difficile sradicarla e togliersela dalla mente. Proprio come quando preghiamo Gesù o Dio e pretendiamo con la solita sfacciataggine “Dammi un segno che ci sei!” come a dire, dimostrami che ci sei altrimenti non crederò più in te. 

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Ma chi crediamo di essere? Chi crediamo di essere per pretendere che una Divinità si pieghi a darci un segno della sua esistenza? Ci hanno abituato a credere che le Divinità potrebbero “morire” o “scomparire” se non crediamo in loro, come ci hanno fatto credere riguardo alle fatine nei racconti e film per bambini: “se non credi in loro, spariranno!” ma la verità è che tutti questi Esseri esisteranno che tu ci creda o no perché a loro non cambia proprio niente: le Divinità sono Esseri che si reincarnano da miliardi di vite e la grande maggioranza della popolazione è nata solamente ieri in quanto questa è la loro prima vita. E le Anime, che sono nate molte vite prima, sono comunque “appena nate” rispetto agli Esseri che sono le Divinità. Quindi ribadiamolo: che noi crediamo in loro oppure no, a loro non cambia e non frega niente: continueranno ad esistere e a compiere i loro Miracoli nelle loro vite senza il bisogno della nostra – ridicola – approvazione umana. Ci hanno abituato a credere che loro abbiano bisogno della nostra approvazione. Ma che sono bambini? Al che con queste banali convinzioni ci spingono a sostenere che le Divinità non abbiano niente di meglio da fare che passare il tempo ad ascoltare le nostre preghierine e accorrere in nostro soccorso ogni volta che abbiamo qualche capriccio da sfogare, sembra che ancora crediamo a Babbo Natale: se facciamo i bravi arriva lui a ricompensarci. Con questa folle idea siamo convinti che qualcuno debba ringraziarci e ricompensarci se “ci comportiamo bene” senza renderci conto che quelle erano storie che ci raccontavano da bambini per tenerci calmi e obbedienti agli ordini dei genitori proprio come oggi da adulti ci raccontano che se facciamo i bravi andremo in paradiso per tenerci obbedienti e sottomessi alla Chiesa. Sì perché con gli altri ci possiamo comportare anche come bestie, che la convinzione di andare in paradiso non ce la toglie nessuno; però mi raccomando bisogna comportarsi bene con i preti e donare tutti gli anni alla chiesa cattolica altrimenti non vai in paradiso. Ma da quanto ci insegnano il paradiso è un luogo in cui si può accedere solamente dopo aver passato l’intera vita a pagare il pizzo alla Chiesa. Ma mentre a noi comuni cittadini viene fatto credere che le Divinità siano come cagnolini che appena li chiami accorrono scodinzolanti, la Verità è molto molto lontana da questa folle manipolazione collettiva. Le Divinità Potenti del passato di cui ovviamente Gesù faceva parte non aiutavano la gente perché dovevano, bensì perché volevano. Ma i manipolatori ci sono sempre stati e ci sono tutt’oggi: le persone-larve che vivono solo sulle spalle degli altri, adocchiano quelle poche persone al mondo che sono altruiste di natura e a loro si agganciano per succhiarle tutte le energie e il tempo. Le persone-larve si ostinano a credere che gli altri esistano per servire loro, che quello sia l’unico scopo di vita: che gli altri debbano aiutarle e fare tutto ciò che è in bene per loro. Dunque pretendono e si aspettano pure di essere ringraziate per aver chiesto aiuto proprio a loro. In altre parole, gli umani-larve sono convinte che se gli altri debbano aiutarli con il pensiero che dice: “Sei tu che vuoi aiutarmi, non sono io che te lo sto chiedendo. Quindi mi devi aiutare, ti sto facendo il favore di farmi aiutare da te”. Che sono poi le stesse persone-larve che si convincono di farti un piacere se vengono aiutate da te, come voler dire “Devi darmi le prove, tu devi aiutarmi e risolvere tutti i miei problemi perché è un tuo dovere! Altrimenti non crederò in te!” e con questa convinzione verso le altre persone comuni è poi ancor più semplice mirare alle Divinità e illudersi che esse esistano per servire cani e porci (che sono queste persone-larve) e che, altrimenti, non esistono. D’altronde si sa: se chiedi aiuto ad una Divinità e il tuo problema si risolve, allora non è merito suo ma tuo perché sei stato tanto bravo a risolvertelo; se invece il problema non si risolve, allora è colpa della Divinità che non è accorsa a risolvere gli affaracci tuoi e dunque quella Divinità neppure esiste. In qualsiasi modo, alla fine avresti sempre da ridire. Ma anche fosse che dessi i meriti dei buoni risultati a quella Divinità, cosa pensi che lei ottenga in cambio? Nulla, fra te e te diresti “è stato merito suo, bene gli chiederò ulteriori favori” ma in verità non faresti nient’altro di buono per Lei: non testimonieresti la sua Potenza, non tenteresti di diffondere la conoscenza del suo nome affinché molte più persone la conoscano, non faresti nulla che a lei potrebbe servire, e via discorrendo. Resterebbe solo fra te e te: ti ha aiutato e quindi puoi dimenticarti di lei, te ne ricorderai solo una volta che ti servirà di nuovo un aiuto. Oppure, sempre per seguire l’ennesima manipolazione religiosa, potresti pensare di fare strane rinunce in nome di quella Divinità pensando che lo stia facendo per lei, come ad esempio “oggi digiuno tutto il giorno per dimostrarle la mia fedeltà” o “prometto che non spenderò più soldi in cianfrusaglie per dimostrarle che credo in lei” o “giuro che non tradirò più mia moglie per fedeltà verso quel dio” ma tutte queste promesse le stai facendo a te stesso: cosa pensi che gliene freghi alla Divinità o cosa pensi che possa ottenere di buono e utile se oggi non mangi, oppure non fai shopping o non tradisci tua moglie?

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Seriamente, come si può pensare che se rinunci a qualcosa lo stai facendo per il bene di quella Divinità? Sembra assurdo, scritto nero su bianco, eppure chiediti quante volte hai pensato di rinunciare a qualcosa pensando di farlo per Dio. Questi folli pensieri ci sono stati ispirati da religioni malate; così nascono le rinunce e allo stesso modo folle nascono i sacrifici. Naturalmente, come ci hanno ben indottrinato di fare, l’egoismo e l’arroganza infinita di cui disponiamo ci spinge sempre a pretendere che gli altri ci aiutino senza chiedere nulla in cambio; divertente perché quando diamo qualcosa a qualcuno invece pretendiamo che ci restituisca il favore. Quindi è facile pensare: “La Divinità deve aiutarmi senza che mi chieda nulla in cambio, altrimenti che aiuto è? Lo hai detto pure tu, non sarebbe un dono ma uno scambio!” facile usare questi giri di parole quando si tratta di sé stessi per pararsi il culo, e non ammettere l’incredibile egoismo ed arroganza che ci hanno programmato nel profondo di avere e di essere. Ed è profondamente sbagliato. Perché tutti di spontaneità dovremmo sempre pensare: “Come la ringrazio? Come posso sdebitarmi?” e sia ben chiaro che delle parole, dei ringraziamenti pensati o verbali, né gli umani né le Divinità se ne fanno niente. Le parole pensate non hanno alcun valore. Quando hai chiesto aiuto a Dio o ad una Divinità, ti aspettavi una parola? No, ti aspettavi dei fatti, ti aspettavi che i tuoi problemi si risolvessero concretamente. Dunque deve essere spontaneo decidere di fare qualcosa per l’altro, non perché siamo costretti, proprio come l’altro non era costretto ad aiutare noi ma ha deciso di farlo, e ribadisco, lo ha deciso perché voleva e non perché doveva. Nessuno è costretto a pensare a te e ad aiutarti, tanto più qualcuno che non ti conosce, non è un tuo amico da tempo, non vi siete mai incontrati prima. Eppure decide di aiutarti senza chiederti nulla in cambio. Ma questo significa che tu abbia il diritto di fregartene? No, dovresti invece pensare a come sdebitarti con i fatti, e non con le parole. Quando ero bambina pregavo molto spesso Gesù, gli chiedevo di aiutarmi e mi chiedevo perché un Essere come lui aveva scelto di aiutare tante persone che a lui non avrebbero dato niente in cambio, anzi, una volta ricevuto l’aiuto si sarebbero completamente dimenticati di lui sino al prossimo problema da risolvere. Così sin da bambina decisi di dedicargli delle parole tutti i giorni per ringraziarlo e dirgli quanto gli volessi bene, perché volevo evitare di “parlargli” solo quando avevo problemi. Quand’ero bambina ovviamente mi era stato insegnato di pregare e quello era l’unico modo che conoscevo per ringraziarlo: a parole. Una volta cresciuta ho compreso con l’esperienza che le parole pensate non arrivano a lui come parole di ringraziamento, come immaginiamo un po' tutti noi: magari come delle letterine che lui legge o ascolta o dei messaggi telepatici perfettamente inviati. Anche no! Qualsiasi siano le nostre ragioni di “preghiera” tutto ciò che gli stiamo inviando è unicamente pesantezza: energia pesante, tante volte anche molto molto negativa e ovviamente molto, molto Low. Ed è per questo che una volta iniziato a Praticare decisi sin da subito che non mi sarei mai più voluta fermare alle parole, né tantomeno avrei voluto appesantirlo con i pensieri, ma avrei dovuto tentare in ogni modo possibile di concretizzare i fatti. Così, anziché rimandare “a quando sarei stata più forte” o “a quando avrei avuto tempo” o “a quando..” – qualsiasi scusa è buona per non compiere fatti! Ma solo parole! – decisi che avrei iniziato a Praticare verso le Divinità che in passato mi avevano aiutato. Sì, perché le Divinità aiutano davvero, ma quando vogliono e possono, non quando vengono insistentemente “messe alla prova” pensando, come fanno certe persone ridicole, che i Miracoli delle Divinità debbano essere messi alla prova. Difatti quando iniziai a Praticare decisi anche di dedicare del tempo a ricambiare, in qualche modo, l’aiuto che sapevo di avere ricevuto. Molta gente è stata aiutata ma neppure se n’è resa conto, perché di certo le Divinità non vengono a dirtelo. Quindi la gente si ritrova i problemi risolti e dunque a quel punto si dimenticano completamente di chi li ha aiutati e se ne frega di Dio e delle Divinità sino al prossimo problema. Ma come avrei potuto ringraziare Gesù? Di certo non a parole, se ne farebbe ben poco. E di certo non seguendo quelle banali idee di gente esaltata che si convince di “mandare luce” e “mandare amore” a Gesù come se questo gli servisse a qualcosa. Mi chiedevo: quando io avevo bisogno di aiuto, esattamente di cosa avevo bisogno? Ad esempio che un problema si risolvesse, oppure che accadesse un evento positivo nella mia vita o che un evento negativo smettesse di presentarsi nella mia vita. Sono queste essenzialmente le ragioni per cui “si prega” Dio o le Divinità. Dunque che cosa se ne potrebbe fare Gesù se gli mandi luce o gli mandi amore?

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Se qualcuno dice di mandarti amore, a te essenzialmente che ti cambia? I tuoi problemi economici, di salute, di vita si risolvono? No, certo che no, perché sono solo parole, nella realtà non cambia un bel niente. C’è chi scrive ogni giorno nelle chat di mandare amore ai Santi o alle Divinità; pensano che scriverlo in chat equivalga a mandargli davvero energia e risolvere le loro questioni..? Poi c’è anche chi fa le promesse che dicono “Da oggi inizio a praticare, lo faccio per lei (Divinità) lo faccio solo per lei!” no, lo stai facendo per te! Non stai facendo un favore a lei, come credi, ingenuamente e anche un po' scioccamente. Lo stai facendo solo ed esclusivamente per te: lei può, al massimo, essere felice per te. Ma non ci guadagna nulla se oggi tu mediti o pratichi, perché da questo ci guadagni solamente tu! Dunque quando pensai a come ringraziare Gesù non volevo che fossero solo parole perciò iniziai a Praticare su di lui nel tentativo di staccare di dosso tutti quei pesi negativi della sua vita che durante tutto il percorso gli saranno capitati e nel frattempo spingevo prana con l’intento che nella sua vita gli accadessero eventi positivi. Tutto iniziò da lì, dall’intento di togliergli pesi e far sì che eventi positivi – e concreti, non parole o fantasie! – si realizzassero nella sua vita. Qualcuno potrebbe pensare che sia presuntuoso pensare di poter aiutare Gesù e fare qualcosa per lui. Io ritengo che sia presuntuoso pensare che lui esista per servirti e che tu in cambio non faccia altro che illuderti che la sua ricompensa dovrebbe essere il tuo sorriso o il tuo ringraziamento pensato: “dovrebbe essere felice per me che sono felice”. Wow che ricompensa e che ragionamento profondamente evoluto! Io ritengo che dei sorrisi se ne fa ben poco, una volta che è stato ucciso dagli stessi umani che sorridendogli lo hanno torturato sino a vederlo morire davanti agli occhi di tutti. Io ritengo che ciò che lui ha donato a questo mondo è incomparabile, che sia di un valore irraggiungibile, ma che questa sia diventata oggigiorno una scusa disgustosa che tutti utilizzano per non fare un bel niente neanche per tentare di compiere quel minimo cambiamento positivo nella sua vita. Perché teniamo bene a mente che Gesù era il nome di una reincarnazione di quell’Essere, ma che prima e dopo Gesù ci sono state un’infinità di reincarnazioni di quello stesso Essere che ovviamente non si faceva chiamare con lo stesso nome. Dunque perché dovremmo soffermarci a credere che “tanto ormai è morto e non possiamo più fare niente per lui” se quando abbiamo bisogno di aiuto improvvisamente ci dimentichiamo che è morto e lo “preghiamo” per accorrere a risolvere i nostri problemi? Quando fa comodo a noi lui è più che vivo, quando invece possiamo fare qualcosa per lui improvvisamente diventa “inutile perché tanto ormai…” e la storia prosegue così, all’infinito. È ovvio che siano manipolazioni oscure per impedirci di ragionare e di comprendere come funziona realmente questa Dimensione e le multi-dimensioni: noi abbiamo ricevuto un’infinità di aiuti diretti e indiretti da parte di Dio, e di numerose Divinità che hanno protetto questo pianeta da gravissimi attacchi oscuri; e se hanno protetto questo pianeta significa che hanno protetto noi che ci viviamo dentro, inutile fingere che non sia così. Dunque dovremmo iniziare a ringraziare ma non a parole, e tentare in ogni modo di restituire il favore seppure non possediamo le loro Facoltà Divine, ma ugualmente possiamo dare il nostro contributo nei fatti e non a parole. Conosco tanti mitomani che dicono di mandare luce e amore a Gesù e che si gasano di “averlo aiutato”. Come se a Gesù fossero mai piaciuti i mitomani che usano il suo nome per apparire belli e bravi davanti agli altri. D’altronde non è esattamente ciò che fa la Chiesa ogni giorno da duemila anni? Sfruttare il nome di Gesù per apparire buoni davanti agli altri, senza MAI aiutare davvero la gente a risolvere i propri problemi, perché la Chiesa non aiuta mai le persone a risolvere i problemi: bensì chiedono soldi, si arricchiscono dinnanzi alle sofferenze delle persone e ributtano le colpe su Dio e Gesù: devi pregare loro perché i tuoi problemi si risolvano, ma intanto dona i tuoi soldi alla chiesa se vuoi che Gesù ti aiuti! Così se l’aiuto arriva o no è colpa di Gesù e di Dio, ma se grazie a Dio l’aiuto arriva allora devi ringraziare la Chiesa con i fatti dando tutti i tuoi soldi a loro. Ma a Gesù no, guai ringraziarlo con i fatti, lui non ne ha bisogno! Così probabilmente diresti “se Gesù fosse in vita gli darei anche tutto ciò che ho, per ringraziarlo!” Ma non è vero. Se Gesù fosse qui in carne e ossa la gente lo lascerebbe morire di fame, di sicuro non gli donerebbe tutti i soldi che invece stanno donando alla Chiesa miliardaria: perché la gente non vuole aiutare lo Psichico, la gente vuole aiutare la Setta Religiosa. Il punto è che se non possiamo ringraziarlo con l’aiuto economico, perché mai dovremmo stare fermi a consolarci con questa falsa convinzione.

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